Golconda – René Francois Ghislain Magritte

Nome opera: Golconde
Anno: 1953
Tecnica: Olio su tela
Dimensione : cm 80,7 x 100,6 cm
Collocazione : Huston, the menil collection

René Francois Ghislain Magritte viene considerato uno dei maggiori esponenti del surrealismo belga. Seppure la sua arte pone in dubbio la realtà stessa, viene quindi difficile circoscriverlo all’interno del realismo, poiché le sue opere sono avvolte da un alone di mistero dal tratto onirico e allegorico. 

Il quadro di Golconda è composto da tre elementi: cielo, edifici e uomini in bombetta, tutto particolarmente standardizzato. Il cielo è piatto, tinto di un azzurro neutro, privo di chiaroscuri, mentre la posizione degli uomini è uniforme, sembra quasi che siano stati posizionati come i pezzi degli scacchi, questo rende tutto simile a un pattern ripetibile all’infinito.

L’opera esprime in sé un profondo senso di angoscia, generato dalla ripetibilità delle figure, che sembrano anonime e meccaniche, proprio come l’industria e la società. Il pittore, ancora una volta, ha voluto dar voce all’idea che l’arte non dovesse compiacere, ma dovesse essere strumento di critica sociale, così Golconde distrugge l’immaginario collettivo dell’arte e della bellezza e raffigura un’opera piena di mistero, per indurre lo spettatore a riflettere sul senso di essa. Magritte ha distrutto il pensiero artistico così per com’era conosciuto, così come la stessa città di Golconda fu rasa al suolo e lascia allo spettatore la libertà di esprimere la propria opinione ed interpretazione.

Qual è la mia interpretazione? Penso che la provocazione del pittore rispetto quest’opera sia strettamente associata alla società, in particolare al periodo post bellico. La Seconda Guerra Mondiale aveva distrutto gran parte della Francia, la quale negli anni Cinquanta si ritrovava in ginocchio, sia a livello industriale che a livello demografico. Gli anni cinquanta furono infatti gli anni del flusso migratorio dagli altri paesi sino al centro città francese. Per questo motivo penso che il quadro possa rappresentare lo smarrimento dei cittadini francesi a seguito del periodo bellico, la società che si era creata, con l’industria che produce persone sempre più standardizzate. Per questo motivo nella citazione che segue penso che il pittore voglia ritenere un miracolo essere vivo, per non aver terminato la sua vita in mezzo alle bombe della guerra.

Ma a spiegare il concetto è Magritte:

“C’è una moltitudine di uomini, di uomini diversi, ma poiché una moltitudine non fa pensare a un individuo, tutti gli uomini sono vestiti allo stesso modo… Golconda era una ricca città indiana, una specie di miracolo. Io ritengo che sia un miracolo poter camminare attraverso il cielo sulla terra”.

R. F. G. Magritte

Ross.

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